Page 23 - MITSUBISHIELECTRIC - CATALOGO VENTILAZIONE
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COMMERCIALE / INTRODUZIONE
La filtrazione
dell’aria
La ventilazione dei locali con aria di rinnovo serve a diluire la concentra- Pertanto riveste particolare importanza sia la ventilazione dei locali con
zione degli inquinanti gassosi prodotti prevalentemente dalle persone. Esi- aria di rinnovo, che l’eliminazione di questi inquinanti particolati mediante
stono però inquinanti particolati, polveri e microrganismi presenti nell’aria opportuni sistemi di filtrazione.
esterna o prodotti internamente nei locali. Mitsubishi Electric utilizza nelle unità di trattamento dell’aria, a seconda del
sistema, la seguente tipologia di filtri (di serie o opzionali):
Le particelle solide presenti nell’aria (polveri), sono di varia natura ed • Coarse 35% / Coarse 50% / Coarse 55%
originate dal terreno, dal traffico veicolare, attività industriali, situazioni • ePM10 70% / ePM10 75%
climatiche, ambientali ed urbanistiche, da fenomeni vulcanici, ecc. • ePM1 50% / ePM1 85%
Mediamente il 99% delle particelle presenti nel pulviscolo atmosferico • F7 Carboni attivi (EN779)
hanno diametro inferiore a 2 µm. allineandosi con le più recenti normative in misura di ventilazione mecca-
I microrganismi sono invece particelle solide viventi (quali batteri, muffe nica dell’aria.
e virus), hanno dimensioni più ridotte, con forma bastoncellare e diametri Si consiglia di installare sistemi di pre-filtrazione dell’aria sui terminali ae-
medio di 0,1 µm e lunghezza fino a 30 µm. raulici di presa dell’aria esterna e ripresa dell’aria ambiente.
È bene inoltre ricordare che le griglie di presa dell’aria esterna devono es-
sere posizionate alla seguente altezza rispetto la quota di transito esterna:
• min. 3 m se in corrispondenza di tratto non praticabile da mezzi muniti di
motore a combustione interna.
• min. 6 m se in corrispondenza di tratto praticabile da mezzi muniti di
motore a combustione interna.
Tali posizioni devono comunque essere scelte anche in base ad eventuali
specifiche richieste dell’A.S.L. di competenza.
La sindrome
dell’edificio malato
Nel 1983 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definì la SBS —
Sick Building Syndrome come un insieme di disturbi legato a tutti gli aspetti
del “microclima” cui l’essere umano risulta esposto, che comprendono fra
l’altro le condizioni di illuminazione, l’umidità dell’aria, il sistema di clima-
tizzazione, il ricambio della ventilazione dell’aria, la possibile emissione di
sostanze nocive dai materiali impiegati per la costruzione e il numero di
occupanti per ciascun locale.
In generale temperatura e umidità dell’aria influenzano la percezione della
qualità dell’aria interna, favorendo l’insorgenza di sintomi genericamente
connessi all’edificio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara dai suoi ultimi dati, che
il 20% della popolazione Occidentale soffre della così detta Sindrome da
edificio Malato (SBS).
La sindrome dell’edificio malato è una combinazione di disturbi, associata
al luogo di lavoro o di residenza. La maggior parte dei sintomi è legata
alla scarsa qualità dell’aria negli ambienti chiusi. La sindrome dell’edificio
malato generalmente colpisce i soggetti che lavorano in uffici o in altri
edifici che ospitano molti occupanti a stretto contatto. In genere, si verifica
in edifici nuovi progettati per il risparmio energetico con finestre che non
si possono aprire e con impianti di riscaldamento e di raffreddamento che
originano da fonti comuni. Questa sindrome presenta diversi sintomi quali:
• astenia;
• incapacità di concentrazione;
• cefalea;
• bruciore agli occhi;
• lacrimazione;
• irritazione delle vie aeree, delle mucose e della superficie epidermica;
• lievi sintomi di tipo allergico.
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