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05B SEPARATORI IDRAULICI E ACCUMULO INERZIALE - INTRODUZIONE
Per tutte le operazioni della pompa di calore (riscaldamento, raffrescamento e sbrinamento) è fondamentale garantire il volume
di acqua minimo richiesto, che deve essere soddisfatto anche nelle condizioni più sfavorevoli, ovvero con zone totalmente o
parzialmente chiuse. Per garantire dunque un volume d’acqua minimo alla pompa di calore è possibile installare un accumulo
inerziale, ponendo particolare attenzione alla sua collocazione e al suo dimensionamento.
L’accumulo inerziale può essere collegato come separatore idraulico tra il circuito primario e secondario, rendendo idraulicamente
indipendenti i due circuiti. Questo tipo di configurazione garantisce una riserva energetica per le utenze, dunque una maggiore
inerzia ai terminali di emissione in caso di spegnimento della PdC. In alternativa, può essere installato in linea sul ritorno
dell’impianto, ad esempio in impianti senza circuito di rilancio. Sulle macchine ON/OFF e su quelle con inverter obsoleti questa
disposizione permette di diminuire il numero di cicli del compressore, garantendo meno sollecitazioni alla macchina. È garantita la
temperatura minima di ritorno dell’acqua al generatore per le operazioni di sbrinamento dell’evaporatore.
L’accumulo inerziale collocato sulla mandata svolge la medesima funzione di volano termico sul ritorno ma, fungendo da riserva
energetica per il sistema di emissione, necessita di un maggior tempo per ultimare la fase di messa a regime dell’impianto.
È possibile, infine, installare l’accumulo inerziale nella versione a tre tubi: simile alla versione come separatore idraulico, permette
di compensare idraulicamente i circuiti e allo stesso tempo fornisce un serbatoio energetico a servizio delle utenze. La differenza
sostanziale è dettata dalla presenza di un collegamento diretto dalla macchina alle utenze che permette una rapida messa a regime.
TIEMME INFORMA
Il volume dell’accumulo inerziale dipende dal volume minimo di acqua richiesto dal produttore della PdC per garantirne il corretto
funzionamento anche nelle fasi di sbrinamento.
Tale valore viene influenzato dalle caratteristiche dell’impianto, dalla sua estensione e dalla modalità di gestione (presenza della
valvola di By-pass) e deve essere garantito al netto del contenuto di acqua della pompa di calore e del sistema di emissione; infatti,
con una regolazione a zona a 2 vie il contenuto d’acqua del sistema di emissione viene escluso dal volume totale dell’impianto al
raggiungimento della temperatura ambiente.
Il volume minimo d’acqua può essere calcolato in base alla potenza della macchina: generalmente si può assumere un valore pari a
5÷7 litri al Kw termico (in ogni caso è indispensabile seguire le indicazioni del produttore).
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